La coerenza non è una virtù di tutti. Soprattutto se c’è di mezzo un figlio. Glenn Thompson, deputato repubblicano della Pennsylvania, è stato fedele alla linea del suo partito e ha votato insieme ad altri 157 suoi colleghi contro il “Respect for Marriage Act “, la legge che codificherebbe il diritto ai matrimoni omosessuali per proteggere l’uguaglianza nel matrimonio. Come se nulla fosse, dopo pochi giorni lo stesso deputato è andato al matrimonio del figlio gay a Philadelphia e ha pronunciato un bel discorso sull’amore: “Quando i figli lo trovano è un momento di felicità”, ha detto nell’audio pubblicato su Buzzfeed News. Il deputato ha anche ammesso di essersi sentito fortunato di aver accolto il genero in famiglia.
Eppure, la legge proposta dai Democratici, presentata dopo la sentenza della Corte Suprema in materia di aborto che aveva fatto temere nuovi passi indietro in tema di diritti, era proprio pensata per proteggere la possibilità per coppie come quella del figlio di Thompson di coronare il proprio sogno d’amore, ora minacciato dalle intenzioni esplicitate di alcuni giudici della Corte. I deputati in pratica volevano evitare che questa potesse esaminare altri casi storici, compresi quelli che riaffermano le tutele del matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Nonostante il no del deputato Thompson la legge proposta dai Democratici è passata alla Camera con 267 voti a favore, ottenendo anche il consenso anche di 47 repubblicani che hanno votato a favore. E ora dovrà passare al Senato dove la situazione è più complessa. Glenn Thompson però non ci sta a passare come un incoerente e il suo ufficio ha inviato una nota nella quale lui e la moglie bollano come uno slogan elettorale la legge a difesa del matrimonio gay e ribadiscono di essere “molto felici di accogliere il nuovo genero nella loro famiglia”.