L’Italia è da sempre meta di turismo per la sua storia, cultura ed enogastronomia. Ai primi posti mondiali nella programmazione di vacanze in Europa, al momento di concretizzare l’acquisto perde posizioni a favore di mete più gay-friendly.
Friendly Piemonte
Per sopperire a questa mancanza il Piemonte si è recentemente candidato a diventare meta del turismo LGBT internazionale grazie al progetto lanciato dall’associazione torinese Quore in collaborazione con l’assessorato regionale al Turismo e DMO Piemonte Marketing.
A novembre, durante il World Travel Market di Londra, Quore e la Regione Piemonte avevano lanciato una brochure ad hoc per gli operatori internazionali in cui si pubblicizzavano tour a piedi a Torino alla scoperta dei personaggi storici omosessuali più famosi.
Il passo più grande è stato però fatto alcuni giorni fa quando l’associazione Quore ha incontrato a Verbania gli operatori del Distretto Turistico dei Laghi Monti e Valli per analizzare le caratteristiche del mercato del turismo LGBT. Obiettivo, attraverso il progetto Friendly Piemonte, è quello di costruire un’accoglienza friendly a 360 gradi e avviare strategie necessarie per intercettare questo tipo di clientela e fidelizzarla nel tempo.
Silvia Magino, referente dell’Associazione Quore, che da anni lavora al progetto è soddisfatta dei risultati ottenuti ed ha affermato che: ‘Per la prima volta i tre grandi tasselli sembrerebbero essere allineati e stanno lavorando in quella direzione coinvolgendo al momento tre ATL – Langhe e Roero, Distretto dei Laghi, Ascom e Turismo Torino – che ci auguriamo vorranno supportare l’iniziativa e collaborare attivamente’.
Ora si punta a coinvolgere i Tour Operator, definendo i target di riferimento, dando visibilità al Piemonte turistico gay-friendly e creando un prodotto turistico adatto.
Turismo gay friendly: un mercato da sviluppare
Secondo recenti stime il mercato del turismo arcobaleno vale il 7 per cento dell’intero comparto turistico a livello mondiale, per un totale di 70 milioni di persone che si spostano ogni anno. L’Italia, grazie alla legge Cirinnà, ha migliorato la sua immagine agli occhi dei viaggiatori arcobaleno stranieri ed è quindi il momento giusto per incentivare il turismo LGBT con proposte accattivanti e adatte al target.
Secondo un sondaggio del tour operator italo-americano Sonders & Beach il 44% dei turisti stranieri LGBT sogna un viaggio in Italia, ma solo il 37% la considera una destinazione gay-friendly. Si va quindi a perdere una fetta di turisti che, sempre secondo il sondaggio, in media pagano 2.060 euro per un soggiorno di 11 notti, contro gli 800 euro per nove notti degli italiani.
Roma si colloca al 17esimo posto delle mete gay friendly dei turisti stranieri e all’11esimo posto si trova Gallipoli. Un turismo gay per lo più interno finora quello italiano ma, con la legge sulle unioni civili, il Bel Paese sembra aver guadagnato punti all’estero. Relax, cultura e natura sono assi decisivi per scegliere i viaggi. Agli stranieri, inoltre, interessano divertimenti ed eventi. Su questa scia è decisivo che la politica faccia da traino a piani turistici più inclusivi, per creare destinazioni che non abbiano leggi discriminatorie.