Non solo Gaydorado e Apex Legends, un altro videogioco amato dagli appassionati del genere, League of Legends, prodotto dalla società Riot Games, introduce un personaggio gay. Si tratta di K’Sante, orgoglio di Nazumah, che grazie alle sue abilità riesce a tenere a bada nemici in quantità. Ispirato alla cultura africana occidentale, K’Sante è un leggendario cacciatore antimperialista che ha una relazione con l’arciere Tope, che non finisce bene. I due nonostante tutto riescono a rimanere amici. La loro storia è quindi meno tormentata rispetto a quella di altri personaggi portati in scena da Riot Games, che ha voluto mettere un pizzico di romanticismo in questo personaggio, che non è solo muscoli.
K’Sante: il perché della release
La creazione di K’Sante è stata ragionata ed è frutto della volontà di rendere più inclusivo e aperto alla diversità questo gioco. Una scelta maturata all’interno della Riot Games anche per via delle politiche interne su portate avanti in questi anni. La compagnia, che dal 2011 è proprietà del conglomerato cinese Tencent, in passato era finita sotto accusa per via di problemi interni con il personale e dinamiche definite tossiche. Un clima che si rispecchiava poi persino nei personaggi come Ashe, Garen, Miss Fortune. Una visione distorta e miope che per un po’ di tempo ha investito anche i personaggi del gioco, poco vari in termini di standard corporei e culturali.