L’associazione senza scopo di lucro Parks- Liberi e Uguali ha tra i suoi soci solo datori di lavoro che sono assistiti per comprendere e realizzare al massimo le potenzialità di business legate allo sviluppo di strategie e buone pratiche rispettose della diversità.
Parks è stata creata nel 2010 e tra i fondatori ci sono nomi importanti: Illy caffè, Ikea, Johnson&Johnson e Telecom Italia a cui, col tempo, si sono aggiunti Roche, IBM, Deutsche Bank, Costa Crociere, Barilla, Microsoft, Barclays, Google, ING, Pfizer, Gucci, BNL e Banca d’Italia. A capo dell’associazione c’è l’onorevole Ivan Scalfarotto, parlamentare che aveva proposto un disegno di legge contro la libertà di pensiero.
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Dal sito dell’associazione si legge che lo scopo a cui si punta è quello di aiutare aziende ad accettare i dipendenti omosessuali che, molto spesso, vivono la loro sessualità ‘nascosti’ per paura di essere discriminati e ciò può avere un grave effetto sulle prestazioni lavorative. Secondo stime dell’OMS, le persone LGBT sono almeno il 5% della popolazione mondiale: questo significa che più di un milione dei 23 milioni di persone che lavorano in Italia è omosessuale, bisessuale o transessuale.
Oggi le aziende iniziano a tenere sempre più conto di queste diversità nella ‘consapevolezza che valorizzare le differenze e incoraggiare l’inclusione sui luoghi di lavoro può costituire un’enorme opportunità e un significativo vantaggio competitivo per il business’.
Le attività di Parks
Parks offre formazione e training, comunicazione interna ed esterna, consulenza sulle politiche retributive e di benefit che rispecchiano le necessità dei lavoratori LGBT. Attraverso le attività dell’associazione si cerca di creare corsi per i dipendenti sulle tematiche LGBT, di sensibilizzare le aziende e proporre l’istituzione di figure professionali interne all’azienda il cui compito è quello di occuparsi della “diversità di genere” e dell’ orientamento sessuale. Altro scopo dell’associazione è orientare il business secondo le politiche LGBT: la presenza in Parks di molti nomi che contano della finanza e del mondo imprenditoriale italiano possono essere una spinta in più per orientare le politiche aziendali verso il mondo omosessuale. Le grandi aziende che vi hanno aderito probabilmente lo hanno fatto per non essere additate come omofobe e possono così contare su una serie di attività pensate e calibrate sulla loro realtà aziendale e volti a rendere l’ambiente di lavoro più inclusivo e rispettoso.