Ho assistito ad uno spettacolo, ieri sera, presso il teatro Piccolo di Milano, inscenato dalla compagnia “Eco di Fondo”. Il titolo, “La Sirenetta”, mi aveva incuriosito e la chiave di lettura scelta per raccontare la fiaba di Andersen, ho scoperto essere assolutamente attuale… insomma, non potevo perdermelo!
Nella favola che tutti conosciamo, Ariel, una meravigliosa sirenetta dai capelli rossi (almeno nella versione Disneyana) s’innamora di un umano e sceglie di sottoporsi all’incantesimo di Ursula con cui si priverà della sua coda, della sua essenza, per diventare “umana” anche lei e così congiungersi al suo amato. Sul palco, è un adolescente a sentirsi profondamente sirena, a sentirsi la coda, a sentirsi “diverso” e non riesce a camminare come gli altri, a giocare come i maschi, ad amare come tutti. E si rifugia in un acquario, per proteggersi come meglio può, lì dove nessuno potrà giudicarlo per la sua pinna così scomoda.
Ma, può un acquario, una stanza, un luogo isolato, ma pur sempre raggiungibile dagli altri, quelli normali, può proteggere, può impermeabilizzare, può non fare sentire il dolore? La risposta è no e l’incapacità di tollerare la sofferenza induce la sirenetta a rinunciare alla sua pinna, che puzza ormai troppo, alla sua essenza, ormai incontenibile. Ariel muore, il ragazzo chiude la porta della sua stanza per sempre : “Oggi è un giorno felice, oggi mi riconosco”. E io mi sono commossa.
Supremo Riccardo Buffonini nei panni di una Barbie bacchettona con il suo Ken che s’invaghisce dell’orsacchiotto (i giochi con cui l’adolescente ama passare il suo tempo), magnifici tutti nell’interpretare la fiaba come metafora dell’identità sessuale discriminata.
La compagnia Eco di fondo nasce a Milano nel 2009 grazie a Giacomo Ferraù e Giulia Viana, attori diplomati all’Accademia dei Filodrammatici di Milano nel 2007. Da tempo realizzano spettacoli in cui i miti e le favole vengono ri-letti nel tentativo di affrontare i temi attuali che “fanno male”, come l’emigrazione, l’eutanasia, l’identità sessuale, appunto. La Sirenetta ci permette di ammirare i già citati Riccardo Buffonini, Giulia Viana e Giacomo Ferraù (quest’ultimo è anche regista) e Libero Stelluti ed è doveroso ricordare, inoltre, Arturo Cirillo, per la collaborazione registica e per aver prestato la voce alla Strega del mare.
Per chi si fosse appassionato, La Sirenetta sarà a Roma l’11 e il 12 giugno presso il Teatro India.
Chiara Mandetta