Unione civile a Cesena, Forza Nuova organizza il funerale
Il funerale d’Italia. Così è stata ribattezzata l’iniziativa che Forza Nuova Cesena ha organizzato nella giornata di domenica. Il collettivo locale di Forza Nuova, in risposta all’unione civile omosessuale celebrata nella città romagnola – la seconda da quando è stata approvata la legge Cirinnà – ha voluto “omaggiare” il matrimonio gay con un funerale con tanto di tenuta a lutto e di bara in bella vista.
L’iniziativa, prontamente denunciata dal circolo Arcigay di Rimini, è stata annunciata mediante l’affissione di alcuni finti manifesti funebri molto simili a quelli che tappezzano normalmente le bacheche cittadine: sfondo bianco, testo nero e cornice dorata. Con l’unica differenza che, anziché il nome del defunto, l’annuncio riportava i nomi degli sposi che avrebbero contratto l’unione civile: Matteo e Marco.
Due uomini che a detta dei forzanovisti sarebbero stati colpevoli di aver decretato, con il loro matrimonio, «la fine della nostra civiltà, delle nostre tradizioni, della famiglia naturale come unico cardine della società».
Poi, l’appuntamento con cui si invitava la cittadinanza a partecipare. Solo una quindicina le persone che sono poi accorse sul luogo dei “funerali”, peraltro quasi tutti del collettivo. Alcuni militanti, per rendere l’idea del funerale, si sono anche vestiti a modo: uno da frate, l’altro da gerarca e quattro di loro messi lì a reggere il feretro sulle loro spalle.
Matteo D’Apolito