Aleteia.org: “L’omosessualità si può curare”
Il sito cattolico integralista Aleteia.org ha rivelato che l’omosessualità si può curare: “Jean Lloyd conduceva una vita da lesbica. Oggi è sposata e ha due figli”. Aleteia con questa frase lascia intendere che quella di Jean Lloyd non sarebbe stato un orientamento sessuale ma una scelta di vita. Il ruolo di “salvatori” sarebbe affidato ai sacerdoti, che possono contribuire a inculcare sensi di colpa in chi ha difficoltà ad accettarsi e commette l’errore di rivolgersi ad uno di loro.
Il caso “emblematico” di Jean Lloyd
Il caso della professoressa Jean Lloyd è considerato e riportato come “caso emblematico” utile per capire come si possa davvero “guarire” dall’orientamento omosessuale.
Jean Lloyd è una professoressa che, ad oggi, si definisce “felicemente sposata con un uomo”. È madre di due figli, ma per anni ha condotto una vita omosessuale, e sulla base di questa esperienza offre i propri consigli a sacerdoti e consulenti che vogliono orientare adeguatamente i membri della comunità LGBT che le chiedono aiuto. “Jean si rivolge anche a coloro che non ritengono importante l’esercizio dell’omosessualità o lo raccomandano, così come a coloro che, rifiutandolo in teoria, si sentono “obbligati” per “misericordia” a non invitare alla castità e alla conversione”.
Esiste una terapia “riparativa” all’omosessualità?
Esiste una terapia per l’omosessualità? La si può considerare un disturbo clinico o fa parte della natura dell’uomo? Le parole dell’ex lesbica, riportate sul sito di Aleteia.org, rimettono in luce il fatto che esista una cura, una “terapia” all’omosessualità. “Desidero che tu sappia che non è per il fatto che io non abbia scelto questo orientamento che si deduce che “sono nata in questo modo” o “Dio mi ha creata gay”. Anche se la genetica può influire su questi aspetti, non c’è una predeterminazione assoluta. Non è una cosa innata come il colore degli occhi o della pelle. (I gemelli dovrebbero avere il 100% di concordanza nell’orientamento sessuale se questo fosse geneticamente predeterminato e non implicasse fattori post-natali, ma gli indici di concordanza sono molto bassi”.
In effetti, purtroppo, esiste una vera e propria “terapia riparativa” all’omosessualità: secondo quanto riportato sul sito “Un uomo che continua a sperimentare attrazione per lo stesso sesso ma che è felicemente sposato con una donna – anche se prima non credeva assolutamente che fosse possibile avere un rapporto eterosessuale – è ovviamente cambiato”.
Sicuramente questa “soluzione” sembra più una formula per garantire l’infelicità, obbligando una persona ad andare a letto con un’altra del sesso opposto e con un orientamento sessuale diverso. E questo sarebbe un atteggiamento cattolico? Ad ognuno la sua risposta.