Quando si parla di persona queer significato e interpretazioni sono sempre variegate. Questo termine in genere viene usato in riferimento ai soggetti che non sono attratti da persone del sesso opposto o dalle persone che non si riconoscono nel proprio genere sessuale (quindi, uomini che si sentono donne o donne che si sentono uomini).
In lingua inglese, parlando di una persona queer il significato era in passato quello di un soggetto insolito, o comunque eccentrico.
Chi sono le Persone Queer
Le persone che ritengono di far parte della comunità LGBTQ+ (quindi, non tutte le persone omosessuali, bisessuali o transessuali, ma solo quelle che si considerano parte di una comunità specifica) utilizzano la parola queer nel caso in cui non intendano definire con un nome specifico il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere, ma anche se desiderano evitare di precisare tali caratteristiche. In ogni caso, il termine queer non può essere attribuito a persone eterosessuali.
Possono essere molteplici le ragioni per le quali un individuo può avvertire la necessità di non essere classificato in una categoria precisa: per esempio perché si vuole evitare di farsi rappresentare da una particolare etichetta.
Il significato è positivo o negativo?
C’è chi ritiene che per una persona queer il significato di tale parola abbia una connotazione negativa, in quanto spesso essa è stata impiegata come insulto con implicazioni omofobe. D’altro canto, diverse persone che appartengono al mondo LGBT intendono utilizzare la parola queer proprio per dimostrare che il termine può essere adoperato anche in senso positivo, come per privare la parola del termine offensivo. La lettera Q dell’acronimo LGBTQ+, lo ricordiamo, sta proprio a indicare le persone queer.
Le origini della parola
Riassumendo, riferendosi a una persona queer il significato è più spesso quello di un individuo omosessuale, anche se in passato tale termine voleva dire, molto semplicemente, “strano”.
È a partire dagli anni Novanta, che il termine è entrato a far parte dell’utilizzo comune, grazie alle azioni dei Queer Nation, un gruppo di attivisti britannici.
Già nell’Ottocento, a dir la verità, la parola queer faceva parte della lingua inglese, e indicava una persona strana o bizzarra. Oggi anche in Italia è diffuso l’impiego di questa parola, come dimostra la presenza del Sicilia Queer Filmfest a Palermo, del Bari Queer Festival e del Florence Queer Festival di Firenze.
Il movimento queer
Le radici del movimento queer comunque si possono individuare negli Stati Uniti attorno alla fine degli anni Cinquanta, un periodo che fu caratterizzato da numerose rivolte.
Si ricorda, per esempio, la rivolta del Cooper’s Donuts del 1959: si trattava di un punto di ritrovo di persone – sia uomini che donne – che si prostituivano, e la rivolta nacque, si racconta, a causa di provocazioni della polizia. Celebre è anche la rivolta del 1966 avvenuta a San Francisco presso la Compton’s Cafeteria, luogo di ritrovo – fra l’altro – di drag queen e ragazzi adolescenti che erano soliti prostituirsi. Ci furono poliziotti contusi e auto in fiamme.