Le università americane aprono le porte all’inclusione della comunità LGBT, introducendo per la prima volta dei dormitori appositamente dedicati.
La svolta della Georgetown University
L’università di Georgetown è un’ università privata cattolica, con sede a Washington DC. È la più antica università cattolica degli Stati Uniti d’America e uno dei più prestigiosi atenei del paese. Fondata dal padre gesuita John Carroll nel 1789, l’università è ancora retta dalla Compagnia di Gesù.
Se si pensa a tutto questo è ancora più evidente il grande passo fatto dall’università che, dopo un iniziale rifiuto lo scorso aprile, ha deciso di offrire dormitori appositi per i suoi studenti LGBT.
La proposta era stata avanzata dal team della LGBT Inclusivity ed ora è realtà: gli studenti LGBT, qualora lo desiderassero, avranno a disposizione uno spazio residenziale sicuro a partire dall’anno accademico 2018-19.
Il vice-direttore del campus si dice soddisfatto della barriera abbattuta e che i valori cattolici della Georgetown University abbiano indicato la strada del rispetto e della sensibilità nei confronti della comunità LGBT presente al campus.
Anche Grace Smith, leader del team che ha ideato la proposta, ha definito la novità uno step molto importante e senza precedenti per un’università cattolica.
La mission degli atenei statunitensi è l’inclusione
Negli Stati Uniti l’apertura e il sostegno a qualunque identità di genere fanno parte della mission di molti atenei: è da anni ormai che, ad esempio, nei documenti ufficiali viene usato il termine ‘gender’ e non ‘sex’. Sempre più di frequente le università offrono bagni, spogliatoi e dormitori gender-inclusive e molti college hanno centri di sostegno e accompagnamento LGBT (le università dell’Iowa e del Michigan ad Ann Arbor fin dai primissimi anni Settanta), e includono nell’assicurazione medica studentesca la terapia ormonale e l’operazione chirurgica per cambiare sesso.
A queste aperture, però, fa da contraccolpo il Presidente Trump che nel febbraio 2017 ha abolito il provvedimento varato da Obama a favore dei transgender che concedeva di usare i bagni delle scuole pubbliche in base all’identità di genere e non al sesso biologico. Secondo quanto stabilito da Trump, toccherà adesso agli stati o ai singoli distretti scolastici riscrivere le regole per l’uso dei bagni pubblici delle scuole da parte degli studenti transgender.