Lisetta Carmi, i suoi scatti alla Galleria d’Italia
È a Torino fino al 22 gennaio la mostra “Lisetta Carmi. Suonare Forte“, che prende il nome dell’autrice degli scatti, Lisetta, una delle personalità più interessanti del panorama fotografico italiano, scomparsa all’età di 98 anni. A ospitare la retrospettiva sono le Gallerie d’Italia di Torino. Qui si possono vedere oltre 150 le foto, scattate tra gli anni Sessanta e Settanta, che fanno parte dei suoi lavori più significativi: dallo straordinario reportage sulla comunità transessuale, unico nel suo genere (pubblicato in un libro divenuto di culto) con immagini in bianco e nero e a colori, alla serie del parto, dai lavori fotografici dedicati al mondo del lavoro in Italia alla sequenza dell’incontro con Ezra Pound.
Lisetta Carmi, le sue fotografie
La mostra è realizzata con la curatela di Giovanni Battista Martini, curatore dell’archivio della fotografa, con un “corto” creato per l’occasione da Alice Rohrwacher. Ed è il primo degli appuntamenti del progetto “La Grande Fotografia italiana” affidato all’editore e fotografo Roberto Koch, che prevede una serie di mostre monografiche per celebrare la grande fotografia italiana del Novecento. Si tratta di una retrospettiva divisa in otto sezioni. In una, “Donne 1962 -1977”, emerge come Lisetta Carmi abbia viaggiato molto prestando grande attenzione alla figura femminile: Israele, Europa, India, Afghanistan, Venezuela, Marocco, Messico. Bellissimi gli scatti del reportage all’interno della metropolitana di Parigi a cui è dedicata la sezione “Metropolitan 1965”. Tornata a Genova, seleziona una quarantina di immagini, (esposte tutte insieme per la prima volta) le stampa e compone un volume di grandi dimensioni, realizzato in un’unica copia d’autore.
Vedi anche: Il Fotoalbum
Lisetta Carmi: chi è
Lisetta Carmi nasce a Genova nel 1924, in una famiglia borghese, e si avvicina alla fotografia nel 1960 grazie all’amico musicologo Leo Levi che la invita a fare un viaggio in Puglia. Per l’occasione la donna acquista la sua prima macchina fotografica e ritrae in foto le esperienze di quel viaggio. Così decide di intraprendere la carriera di fotografa. Il fratello Eugenio le presenta il direttore del Teatro Duse che la assume come fotografa di scena. Fino al 1965 Lisetta continua a lavorare a teatro entrando così in contatto con vari artisti. Inizia anche a fotografare la vita delle frange più deboli della società. Con il suo sguardo anticonvenzionale e originale nel guardare il mondo utilizza la fotografia come strumento conoscenza e di approfondimento sociale.