L’iniziale della parola Queer è inserita nella sigla LGBTQ+, utilizzata per fare riferimento alla comunità gay in tutte le sue ampie sfaccettature e varianti. Ma non tutti sanno cosa stia esattamente ad indicare questa lettera Q. E, anche per chi conosce il termine, non è facile darne una definizione precisa. È il momento di chiarirsi un po’ di più le idee in merito.
Queer significato: senza etichette?
Il termine Queer arriva dall’inglese e letteralmente può essere tradotto come “strano”, “bizzarro”, “eccentrico”. Negli anni Settanta la parola veniva usata con una connotazione negativa, assimilabile ad un insulto discriminatorio. L’uso dell’espressione Queer nel corso del 1900 ha poi subìto molti cambiamenti. Ancora oggi suo utilizzo è controverso e può anche assumere significati diversi nei vari ambienti. Oggi, in Italia, il termine ha più che altro una valenza politica e viene fatto proprio da chi si oppone alle tradizionali distinzioni di genere. La parola Queer è sfruttata da chi non vuole identificarsi in alcuna delle categorie legate all’orientamento sessuale: omosessuale, eterosessuale o transessuale. Rifiutando ogni stereotipo allora, una persona che si riconosce come Queer intende liberarsi da qualsiasi etichetta.
Queer significato: non una definizione ma un insieme di significati
Non essendo un lemma che caratterizza una gruppo di persone, il termine Queer potrebbe essere identificato come una parola ombrello che racchiude in sé tutte le classi di genere. O ancora meglio, come una sorta di filone a cui fare riferimento da parte di chi non voglia essere incasellato in un’unica categoria.
Come già detto, l’espressione ha avuto origine, e talvolta viene ancora usata, con accezione omofoba. Inoltre, la sua traduzione letteraria di “strano” ha una peculiarità negativa. Per questi motivi, a volte il suo uso viene rifiutato da alcuni esponenti del mondo LGBTQ+. Ciò spiega quindi, perché non sempre la sigla sia indicata per intero e capiti spesso di vederla scritta senza la lettera Q, ma solo come LGBT.