Significato, storia e varianti dell’acronimo che indica la comunità omosessuale
Molto spesso si sente parlare di LGBT, un acronimo che è entrato a far parte del lessico corrente attraverso la carta stampata e i media. Tale acronimo si riferisce al modo omosessuale e descrive una determinata comunità di appartenenza.
Significato
L’acronimo LGBT sta per Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender. In particolare le diverse lettere significano:
• L: lesbiche, ovvero donne omosessuali, cioè attratte da persone dello stesso sesso;
• G: gay, uomini omosessuali, quindi sempre attratti da individui dello stesso sesso;
• B: bisex, persone che indifferentemente stringono rapporti di coppia e sessuali con persone dello stesso sesso o di quello opposto;
• T: transgender, persone che effettuano un percorso di transizione verso il sesso opposto rispetto a quello di nascita.
LGBT è diventato un simbolo dell’intera comunità e ha carattere inclusivo, affinché ogni orientamento sia adeguatamente rappresentato.
Storia
La sigla ha origini dal periodo della rivoluzione sessuale negli anni ’60, sebbene l’uso nella lingua comune si sia affermato negli anni ’90, soprattutto nei paesi anglosassoni. Questo termine è un adattamento dell’acronimo LGB, che aveva iniziato a sostituire il termine gay per indicare la comunità LGBT dalla fine degli anni ottanta.
Evoluzione del termine
LGBT ha aggiunto nel tempo delle lettere che stanno ad includere altre comunità. Ecco le varianti più comuni:
⁃ Q: vengono aggiunti gli individui che si considerano “queer”, un termine prima politico e poi culturale per coloro che non si riconoscono nelle categorizzazioni classiche sull’identità di genere, indipendentemente da rapporti amorosi e sentimentali con persone dello stesso sesso;
⁃ I: inserisce gli intersessuali, ovvero persone che per vari motivi non sono facilmente definibili come uomo o donna;
⁃ A: considera anche gli appartenenti al movimento asessuale.
Trasformando così la sigla nella sua interezza in LGBTQIA.