Negli ultimi giorni decine di persone gay e transessuali sono state arrestate in Azerbaijan.
Secondo gli attivisti locali si tratterebbe di arresti diffusi e sistematici portanti avanti con violenza dalle autorità locali. Secondo il Guardian, le persone arrestate affermano di essere state picchiate in prigione e prelevate con la forza dalla strada, dai bar e persino rapiti nelle loro case e nei loro luoghi di lavoro.
Samed Rahimli, un avvocato che si sta occupando della difesa delle persone arrestate, ha affermato che questa operazione è più grande di quelle che già erano avvenute in passato e che almeno 60 persone sono state coinvolte nelle ultime azioni e sono state condannate fino a venti giorni di carcere o a una multa. Secondo l’avvocato, inoltre, ci sarebbero molti altri individui arrestati ma senza accuse formali.
Una situazione che ha dei risvolti drammatici se si pensa che, secondo le testimonianze raccolte dagli attivisti LGBT, gli arrestati sono stati oggetto di abusi verbali, torture, esami medici forzati e diverse donne trans sono state addirittura obbligate a rasarsi la testa. Molti hanno dichiarato di essere stati liberati solo dopo aver dato alle autorità di Baku i nomi di altre persone appartenenti alla comunità LGBT.
È allarme per la popolazione LGBT dell’Azerbaijan
Ufficialmente la polizia di Baku parla di una “campagna contro la prostituzione e la diffusione di malattie” ma i fatti dicono il contrario: si tratta di una vera e propria operazione di persecuzione, del tutto simile alla situazione degli ultimi mesi in Cecenia.
Eskhan Zakhidov, un portavoce del Ministero dell’Interno, ha detto che gli arresti non hanno come obiettivo la comunità gay ma sono attuati verso “soggetti che hanno attivamente dimostrato una mancanza di rispetto per le persone intorno a loro, infastidendo i cittadini con i loro comportamenti”.
Le associazioni LGBT del Paese lanciano l’allarme: “Pensiamo che la polizia stia mentendo dicendo ai media che tutti quelli arrestati sono persone con l’AIDS e altre malattie sessualmente trasmissibili. La gente è spaventata, la polizia sta arrestando le persone senza motivo, chiedendo indirizzi e soldi per restituire la libertà”. Il consiglio delle associazioni è quello di non dichiarare il proprio orientamento sessuale e l’identità di genere a persone che non si conoscono bene, di non rispondere a telefonate sconosciute e di rimanere nell’ombra per un po’”.