Le proposte del famoso periodico di informazione Vogue
Promuovere la storia e sostenere gli afro-americani in tutto il mondo. Questa la mission del Black History Month che si svolge nel mese di febbraio. All’interno della comunità black, la comunità LGBT ha un forte peso con tinte e aspetti peculiari. Il famosissimo Vogue proprio in merito a questo ha proposto i 5 account Instagram più seguiti durante l’evento. Vite e storie di 5 personaggi che per le loro esperienze si sono distinti nella promozione della cultura black. Giovani protagonisti che hanno scelto la strada del mondo dello spettacolo tra danza, musica, fotografia e sfilate. Scopriamoli insieme.
Le proposte di Vogue
Tra i nomi che il noto periodico d’ informazione ha scelto come personaggi da seguire su Instagram troviamo:
Parker Kit Hill (@parkerkithill): ballerino e attore, è una vera star dei social media che usa per promuove la cultura black nella comunità LGBT;
Yves Mathieu East (@the_yvesdropper): tatuato dalla testa ai piedi è un artista completo. Tra moda e musica si impegna molto per sostenere le associazioni a supporto degli anziani e delle persone più deboli. Anch’egli molto attivo sui social per combattere, tra gli altri, razzismo e omofobia;
Pierre Rashard (@pierrehommes): designer del brand NO SESSO, che ha alla base la filosofia di promuovere le persone senza discriminazioni di tipo etniche e culturali, con un occhio di riguardo verso quella afro-americana. Attraverso i suoi canali social Pierre promuove il crossdressing e la fluidità di genere;
Quil Lemons (@quillemons): artista e fotografo, nel 2017 è stato scelto direttamente da Instagram tra i cinque artisti più rappresentativi della cultura LGBT. Sui social si è fatto notare per la sua voglia di mettere da parte l’ideale diffusa di Ipermascolinità tramite l’uso dei glitter;
Ari Fitz (@itsarifitz): artista e regista che porta in scena, spesso, l’identità di genere. Tra le altre cose è ideatrice della pagina Dear Body Project (@dearbodyproject) che contrasta il body shaming. i taboo e la censura.