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Grindr contro le discriminazioni

Al via Kindr, la campagna di sensibilizzazione lanciata dall’app di incontri gay

Grindr contro le discriminazioni: cos’è e come funziona

Dal 2009, anno di nascita dell’app, Grindr è diventata la più grande piattaforma di incontri utilizzata nel mondo gay. Sviluppata negli Stati Uniti, l’applicazione è arrivata a contare milioni di utenti giornalieri. Tra coloro che usufruiscono dei servizi di Grindr, rientrano anche quegli uomini che, pur non definendosi omosessuali o bisex, sono alla ricerca di partner dello stesso sesso.

L’app sfrutta la geolocalizzazione e rende possibile chattare e successivamente incontrarsi a persone geograficamente vicine. Tale. importante funzione ha facilitato notevolmente la socializzazione anche in luoghi dove le relazioni omosessuali o bisessuali non possono avvenire con grande facilità, per via degli stereotipi culturali.

Grindr contro le discriminazioni: le accuse di razzismo

Questa sua principale caratteristica ha però contribuito enormemente ad accrescere nel mondo LGBT, la concezione di sé secondo lo stereotipo occidentale (dell’uomo bianco dal fisico curato e palestrato). E si tratta dello stesso modello che gli utenti cercano anche nei possibili partner. Da qui, si leggono nelle descrizioni relative alla proprie preferenze, frasi discriminatorie e spesso razziste. Se da una parte, gli utenti esplicitano di essere alla ricerca di uomini alti, muscolosi e dalle misure XXL, dall’altra sottolineano di non volere persone grasse, di colore, basse, straniere, e così via.

Sono anni che l’applicazione per incontri si trova sotto accusa per questo motivo.

Grindr contro le discriminazioni: Kindr

Fino ad oggi Grindr non aveva mai preso una posizione in tal senso. Dopo le continue lamentele da parte di quegli uomini che sono stanchi di sentirsi discriminati, l’app ha lanciato Kindr. Il termine richiama l’aggettivo kinder, ovvero più gentile. La campagna di sensibilizzazione ha preso il via attraverso un video promozionale. Nella clip compaiono alcuni personaggi di fama internazionale come Jai Rodriguez, attore di origini latino-americane e RuPaul, performer afro-americano. A questi è stato chiesto di raccontare la loro esperienza legata al senso di discriminazione provato usando le app di incontri gay.

Non tutti sono d’accordo però con questo cambiamento da parte di Grindr. Molti infatti, ritengono che, inserire alcune caratteristiche nel proprio profilo sia utile per chiarire le proprie preferenze e facilitare nel trovare il partner corrispondente ai propri gusti.